Il meglio della cucina tradizionale occitana con prelibatezze tradizionali di selvaggina e solo ingredienti locali.

Nel Cuneese, la preoccupazione della suocera di essere superata dalla nuora negli affari di cucina si riassumeva in questa frase lapidaria: “veul pieme ‘l casul” (vuole prendermi il mestolo). Un’espressione che vale un trattato di sociologia sull’importanza del buon desinare in famiglia.

Oggi il Cuneese esprime la sua personalità gastronomica attraverso piatti dove si uniscono antiche abitudini e un austero ma allo stesso tempo  gioioso ricettario: antipasti, soprattutto a base di verdure, guidate dal porro Cervere, alcuni primi strettamente legati ai prodotti del territorio (patate e farina di grano), la cacciagione (dal cinghiale al camoscio e così via), gli splendidi porcini (boleti eduli, ma anche i preziosi aurei e i castanei), formaggi e castagne  e la regina delle carni, la razza bovina piemontese.

Verdure ripiene, frittate e torte salate rappresentano gli antipasti tradizionali di queste parti. Per citarne alcuni: caponèt (la o si legge u), siole piene, friceuj ‘d ris, subric (puré, uovo, formaggio e sale cotti e amalgamati), frittata di erbe aromatiche, torta verde e torta di patate.

E per accompagnare i piatti più deliziosi, la terra Cuneese propone vini DOC quali il Dolcetto delle Langhe Monregalesi ed i Vini delle Colline Saluzzesi,  tra cui citiamo il Quagliano ed il Pelaverga.

La cucina occitana meriterebbe un capitolo a parte, per la sua forte impronta tipica e tradizionale: un accenno meritano la supa mitunà (zuppa di pane raffermo e cipolle), le raviolas de Blins (gnocchi della Valle Varaita alla moda di Bellino), la olla al forno, i macarons e trifolas (maccheroni e patate con funghi), i crosettin (gnocchetti), la polenta de trifolas e fromentin (polenta di patate e grano saraceno).
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